Petrolio in Brianza

La Giunta municipale aveva già assunto la delibera contraria alla trivellazione anche solo a scopo esplorativo nel Parco del Curone. Ma alla luce dell’approvazione in terza lettura del disegno di legge 1441 e in particolare dell’art.27 “Persone e Idee per Casatenovo” ha deciso di fare ancora di più: sabato 4 luglio saremo in Piazza del Mercato dalle 8,30 alle 12,30 con la petizione promossa dal Comitato NO al Pozzo a raccogliere firme.

L’obbiettivo è di raccoglierne complessivamente diecimila oltre a rafforzare il parere contrario dal punto di vista istituzionale. Se in quarta lettura alla Camera non sarà reintrodotta una norma a tutela del parere vincolante degli Enti locali, infatti, sarà Roma,alla faccia del federalismo e della sussidiarietà a decidere come e dove trivellare il territorio. E se Po Valley ha chiesto (e ottenuto) 16 mesi per continuare e approfondire gli studi acquistati dall’Eni significa che ha la ferma volontà di agire. Del resto il comunicato ufficiale emesso dalla società italiana controllata dalla multinazionale australiana recita chiaramente che c’è la determinazione di proseguire con lavoro di individuazione della portata del giacimento. Il rischio dunque è reale e anche abbastanza vicino nel tempo. Se la società, come tutto lascia intendere, otterrà le autorizzazioni dall’organismo deputato al settore minerario e estrattivo che dipende direttamente dal Ministero delle Attività produttive è possibile che nel giro di un anno arrivino i primi mezzi pesanti con il materiale necessario ad avviare le trivellazioni.